Leonardo
Quella notte nevicava, ricordo di aver pensato a quanto adorassi la neve.
Nel mio momento di delirio (il parto) ebbi un attimo di lucidità: "La neve è proprio bella, ma se ne viene così tanta da gestire è difficile, impegnativa... "
Credo non sia stato un caso il mio pensiero.
Appena me l'hanno appoggiato sulla pancia, è stato amore a prima vista. Quel bambinone di quasi 4 kg, si faceva sentire in tutte le sue forme.
La notte dopo me la fece fare in piedi e così fu per i primi tre anni di vita.
Piangeva tanto, tantissimo.
A dieci mesi camminava, a dodici parlava: io e suo padre eravamo esausti.
La sua vivacità era incontrollabile, ma dentro di me sentivo che c'era qualcosa di più.
Tutti mi dicevano: "E' vivace, l'anno prossimo andrà meglio!"
Gli anni passavano, ma lui era sempre più irrequieto.
Ricordo una vacanza terminata in anticipo, per l'esasperazione: sradicava le prese elettriche dai muri, aveva diciotto mesi.
Ad oggi posso dire che Leonardo, a nove anni, è un bambino gestibile nelle sue forme di irrequietezza e immaturità. Ovviamente nei contesti con tante regole (scuola in primis) facciamo ancora molta fatica.
La sensibilità che dimostra mio figlio tutti i giorni, è impagabile. Mi ricompensa di tutte le mancanze. Sono certa che mi darà grandissime soddisfazioni e da adulto capirà che tutte le sgridate e punizioni, sono servite a crescere un uomo per bene.
Oggi io è il papà di Leonardo non siamo più una coppia, ma restiamo comunque uniti nella crescita di nostro figlio.
Inutile dire che questo fallimento ha pesato moltissimo nella nostra vita.
Ora siamo finalmente un po' più sereni, cerchiamo di fare del nostro meglio e siamo entrambi presenti.
Essenziale per l'equilibrio raggiunto è il mio nuovo compagno, Andrea, che non a caso come professione fa l'educatore, una manna dal cielo.
Il rapporto tra lui e Leonardo è speciale, tanto da chiamarlo: "finto papà".
Credo che l'empatia sia un dono, trovare una persona che ti capisca, non è facile per nulla.
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